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Immagine del redattoreBarbara Brighenti

La Valutazione Neuropsicologica. Cos'è e come si svolge.

Aggiornamento: 21 ago 2020

Nel corso della vita può succedere, per varie cause, di percepire una minore efficienza a livello cognitivo, di “non funzionare più come prima”.

Queste difficoltà, talvolta, interferiscono significativamente con il normale svolgimento delle attività quotidiane.

In questi casi può essere necessario richiedere una valutazione neuropsicologica, che possiamo pensare come una sorta di “fotografia” del funzionamento cognitivo di quel momento della persona.


Che cos’è?


La valutazione neuropsicologica è un processo diagnostico volto ad approfondire il quadro cognitivo della persona attraverso l’esame sia delle funzioni cognitive (come memoria, attenzione, etc…), che di eventuali cambiamenti a livello comportamentale, emotivo e funzionale.


Quando può essere necessaria?


Tutti possiamo sperimentare occasionali episodi di dimenticanze, cali di concentrazione o altre temporanee difficoltà cognitive.

Un approfondimento si rende necessario quando queste difficoltà interferiscono sensibilmente con il normale svolgimento delle attività quotidiane.


Per esempio:

- Difficoltà a ricordare appuntamenti ed eventi recenti

- Episodi di disorientamento spaziale e/o temporale

- Difficoltà di attenzione e concentrazione

- Difficoltà a trovare le parole adatte per esprimersi, faticare a seguire il filo di un discorso

- Disinibizione e calo della capacità di giudizio

- Cambiamenti comportamentali (aggressività, irritabilità,…)

- Apatia e perdita di interessi


Solitamente questa valutazione viene richiesta nei seguenti casi:

- sospetto decadimento cognitivo per patologie neurodegenerative (Alzheimer, Parkinson, Sclerosi Multipla,…)

- esiti di danni cerebrali a origine vascolare (es. ictus, emorragie cerebrali)

- esiti di danni cerebrali per cause traumatiche (es. trauma cranico)

Come si svolge?


La valutazione neuropsicologica inizia con un primo colloquio anamnestico in cui insieme al paziente (e al caregiver) vengono approfondite diverse aree ( l’esordio dei disturbi, la storia clinica del paziente, la sua storia psicologica, l’impatto dei disturbi nella vita quotidiana…).


La raccolta puntuale di informazioni in questa fase è determinante per avere un quadro il più possibile preciso della situazione.


L’incontro successivo sarà dedicato all’esecuzione di una batteria di test per valutare le diverse funzioni cognitive ( memoria, attenzione, linguaggio, prassie,…).

La scelta di quali test utilizzare sarà fatta in base a quanto emerso dal primo colloquio.

Oltre alle funzioni cognitive verranno indagati anche cambiamenti nella sfera comportamentale ed emotiva.


Infine, verrà previsto un colloquio di restituzione, in cui il professionista discuterà con il paziente quanto emerso dalla valutazione. Sarà presentata una relazione dettagliata in cui verranno riportati i risultati di tutti i test effettuati e una proposta di intervento calibrata sulle caratteristiche del quadro cognitivo del paziente, unitamente alle componenti emotive e comportamentali.


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